I consigli dell'avvocato
I consigli del vostro avvocato matrimonialista a Bologna
Nel corso della mia carriera di avvocato matrimonialista a Bologna ho imparato che ogni percorso di separazione è una storia a sé.
Però, nonostante i protagonisti e i percorsi siano differenti, capita che alcuni schemi si ripropongano, quindi, potrebbe essere utile riconoscersi in alcune dinamiche e prendere spunto dalle esperienze altrui. Questo spazio nasce dall’intenzione di esplicare le situazioni più comuni per capire come affrontarle, anziché subirle.
I mille volti della violenza all’interno della coppia
Dall’esperienza maturata come avvocato per separazione a Bologna vorrei cominciare affermando due principi fondamentali: la violenza non è sempre facile da riconoscere e va sempre denunciata, in qualsiasi caso.
Spesso, le vittime di violenza faticano a dare un nome a quello che stanno subendo e finiscono per giustificare il comportamento del partner o addirittura a colpevolizzarsi.
La violenza non è sempre e solo fisica ma può avere mille volti diversi.
C’è violenza in ogni situazione di prevaricamento, dove si verifica un abuso fisico, psichico e verbale ai danni di un altro soggetto.
Come sosteneva già nel 1990 la psicanalista Virginia Goldner,” la convinzione per cui la violenza è l’esito di problemi psicologici dell’aggressore fa assumere alla vittima, accanto al ruolo di perdonatrice, anche quello di salvatrice”.
Infatti, perdonando l’aggressore, la vittima lo riabilita, pur rimanendone sottomessa.
È a questo punto che si innesca un pericoloso cortocircuito perché l’aggressore si convince che la propria vittima accetti la designazione di colpa e la violenza come conseguenza delle proprie provocazioni.
Al contrario, minacciando di separarsi, la vittima si oppone all’aggressore, facendolo sentire sottoposto a una condanna morale.
Anche per questo motivo, è sempre valido il principio secondo cui ogni aggressione deve essere denunciata e perseguita.
Noi avvocati matrimonialisti a Bologna possiamo essere degli alleati preziosi, in grado di decifrare ogni sfumatura di violenza e di conferire il fondamentale supporto giuridico e morale alle vittime.
Cosa fare se avete il sospetto che una vostra conoscente subisca violenza
Esercitando la professione di avvocato divorzista a Bologna, ho potuto constatare che qualsiasi soggetto succube di violenza, fisica o psicologica, presenta degli indicatori comuni.
In caso di violenza psicologica si possono notare sintomi come paura, stati d’ansia, depressione, attacchi di panico, agitazione e auto colpevolizzazione.
Invece, se la violenza è fisica si denotano contusioni, bruciature, lividi, fratture e disordini alimentari.
Inoltre, possono esserci anche altri indicatori comportamentali come chiusura in se stessi, tendenza all’isolamento e assenze ingiustificate dal luogo di lavoro.
Se notate qualche comportamento sospetto, riconducibile a una di queste situazioni, il primo passo da fare è contattare un centro di antiviolenza.
Un operatore qualificato potrà affiancarvi per soccorrere nel migliore dei modi la persona vittima di violenza.
Di fronte al sospetto che una vostra conoscente subisca violenza, come avvocato per divorzio a Bologna vi consiglio di cercare di intercettare le possibili richieste d’aiuto, anche velate, oppure di rivolgervi alle autorità competenti.
Denunciare è un dovere ed è il primo grande passo affinché noi avvocati divorzisti a Bologna possiamo procedere con tutele e azioni legali.
I lati oscuri della violenza domestica
La violenza domestica è un abuso perpetrato nei confronti di una persona che fa parte del nucleo familiare.
Può trattarsi di violenza fisica, psicologica, sessuale o economica, ed è finalizzata ad esercitare un controllo sulla vittima, che ne riporterà le conseguenze a livello fisico e psicologico.
Noi avvocati divorzisti a Bologna possiamo affermare che queste azioni, quando perpetrate, possono concretizzarsi nel reato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violenza sessuale.
La relazione vittima-carnefice inizia spesso mediante sottili intimidazioni, come la limitazione della vita sociale, lavorativa e familiare della vittima.
Poi, le viene impedito di coltivare amicizie e di avere normali frequentazioni, con l’obiettivo di isolarla, farla sentire sbagliata e in colpa per errori che non ha mai commesso, ma per i quali deve essere punita.
Spesso, ai momenti di violenza seguono momenti in cui il carnefice mostra un temporaneo pentimento, fino all’attacco successivo.
In veste di avvocato separazioni a Bologna posso assicurare che questo comportamento discontinuo corrisponde ad una strategia che ha lo scopo di confondere la vittima, facendole credere che tutto possa sistemarsi e che la relazione non vada poi tanto male.
La violenza da parte di un convivente e la nuova legge “codice rosso”
Se un convivente vi ha usato violenza, come avvocato matrimonialista a Bologna voglio consigliarvi di andare subito al pronto soccorso, per essere visitate e per raccontare quanto accaduto.
Successivamente, sarà necessario sporgere querela, così da dare il via alle indagini preliminari.
Con l’entrata in vigore della legge 19 luglio 2019 n 69 cd codice rosso, la vittima deve essere ascoltata dal pubblico ministero entro 3 giorni dalla segnalazione del reato.
Inoltre, lo stesso pubblico ministero può richiedere due misure cautelari, l’allontanamento dalla casa familiare del responsabile della violenza (nel caso in cui emerga l’abitualità delle condotte violente) o il divieto ad avvicinarsi a luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa (posto di lavoro, abitazione dei congiunti).
Il rispetto di tali misure può essere assicurato anche con l’utilizzo di un braccialetto elettronico.
L’obiettivo della legge cd codice rosso è di prevenire i reati di violenza, tutelare le vittime e punire i colpevoli con pene più aspre.
Pertanto, sono state introdotte nuove fattispecie di reato:
- delitto di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso
- delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate
- delitto di costrizione o induzione al matrimonio
- delitto di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Spesso, come avvocato per separazione a Bologna mi viene domandato, da mogli o conviventi vittime di violenza, se sia possibile chiedere un assegno di mantenimento, soprattutto se vertono in difficoltà economiche.
In caso di allontanamento dalla casa coniugale, il giudice può di fatto obbligare il marito a corrispondere un assegno di mantenimento alla moglie vittima di violenza.
Inoltre, è possibile richiedere l’intervento dei servizi sociali, per assicurare un sostegno psicologico alle vittime.
In aggiunta alla denuncia alle autorità giudiziarie, è anche possibile chiedere al questore di ammonire l’autore della violenza ma, come avvocato per divorzio a Bologna, posso dire che si tratta di una procedura meno tutelante.
Per maggiori informazioni puoi contattarmi
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