La crisi economica dovuta alla pandemia si riflette nella revisione dell’assegno di mantenimento dei figli

La crisi economica degli ultimi due anni ha colpito molte categorie di lavoratori, sia autonomi che dipendenti.

Di conseguenza, molte famiglie si sono ritrovate a percepire stipendi pressoché dimezzati e con notevoli mesi di ritardo.  

Per i genitori separati o divorziati, la quotidianità è diventata ancora più difficile.

Come avvocato divorzista a Bologna posso testimoniare che, in questo periodo, i tribunali sono stati letteralmente sommersi da domande per la riduzione degli assegni di mantenimento da corrispondere ai figli o alla moglie.

Gli esiti del giudizio sulla revisione assegno di divorzio a Bologna dipendono dalla sussistenza dei presupposti richiesti dalla normativa ma ci sono stati diversi casi di accoglimento della richiesta.
Vediamo nel dettaglio quando è possibile chiedere revisione condizioni di divorzio a Bologna, in particolare la diminuzione dell’assegno di mantenimento per i figli.

In generale, si parla di giustificati motivi, ovvero fatti nuovi che hanno inciso negativamente sulle condizioni economiche della parte tenuta a versare l’assegno, sopravvenuti in seguito al giudizio di separazione o divorzio.

Ciò riguarda i lavoratori messi in cassa integrazione, quelli che hanno perso il lavoro o che hanno dimezzato il fatturato della loro attività, tutti casi in cui è possibile attivarsi per riequilibrare la situazione.

Cosa fare se non si riesce a pagare l’assegno di mantenimento?

In veste di avvocato matrimonialista a Bologna posso consigliare di non cercare di autotutelarsi.

In molti incorrono in questo errore, non sapendo che il mancato pagamento dell’assegno di mantenimento costituisce il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare.

Invece, è opportuno cercare di dialogare con l’altro genitore, al fine di trovare una soluzione condivisa, come quella di ridurre l’importo per un periodo, in attesa di capire come evolverà la situazione.

Affinché abbia valore, l’accordo dovrà essere portato all’attenzione del Tribunale, che lo formalizzerà in un provvedimento di revisione condizioni di divorzio a Bologna.

In questo caso, noi avvocati divorzisti a Bologna possiamo assistervi per presentare un ricorso congiunto o sottoscrivere una negoziazione.

Per compensare il minor contributo al mantenimento del figlio, una soluzione potrebbe essere l’ampliamento del calendario visite.

Infatti, il genitore non collocatario potrebbe proporre all’altro di occuparsi maggiormente del figlio, sostenendo le spese per il suo mantenimento in modo diretto.

Trovare un accordo sull’assegno di mantenimento

Secondo le linee guida del tribunale di Brindisi, l’assegno dovrebbe avere una funzione meramente perequativa, ovvero, essere corrisposto solo in caso di rilevante disparità economica.

Per il resto, ogni genitore dovrebbe avere tempi uguali di cura del figlio e non versare all’altro alcunché.
Come avvocato divorzista a Bologna, ritengo che questa possa essere l’unica soluzione per eliminare la conflittualità tra i genitori ma, in attesa che tutti i tribunali vi si adeguino, vediamo cosa bisogna fare se non si trova un accordo.

L’iter da intraprendere è instaurare un giudizio, presentando un ricorso che evidenzi come la situazione di difficoltà sia dipesa da circostanze esterne e non la conseguenza di un comportamento negligente.
Per esempio, se ci si licenzia occorre dimostrare la propria buona volontà per trovare un altro lavoro, altrimenti la richiesta potrebbe non essere accolta.

Per quanto i casi siano tutti diversi e prevedano molte variabili, che incidono sull’esito del giudizio, ciò che conta davvero è dimostrare di voler trovare una soluzione.